5 Gen 2015
di Serena Piazzi
Aiutare le aziende a evolvere, valorizzando il brand come un asset di business dotato di una funzione operativa precisa, e supportarle nel definire la strategia più corretta, puntando su personalità e coerenza della marca.
Questi i compiti della struttura guidata da Grizzanti, che nel 2015 si prepara a esportare il proprio know-how a livello globale.
In un mercato sempre più affollato e concorrenziale è difficile differenziarsi dagli altri
player e far sì che i propri prodotti vengano scelti dai consumatori. Per questo diventa
fondamentale per un’impresa dotarsi di una marca che evochi realmente unicità
e forte personalità, e che le permetta di emergere. Il fatto che il branding oggi sia una disciplina spesso integrata nelle aree marketing e comunicazione delle aziende dimostra
che quest’ultime si stanno sempre più rendendo conto della sua importanza, tuttavia ancora raramente la marca viene inserita nella strategia di business da parte del top management e spesso non c’è comprensione in merito a come debba essere contestualizzata.
Proprio su questi aspetti si concentra la vision di Univisual, società specializzata nella
strategia di marca e nella progettazione di sistemi d’identità, costituita nel 1996 e guidata dal ceo e fondatore, Gaetano Grizzanti, forte – quest’ultimo – di un’esperienza nel settore iniziata nel 1986. «Il brand non deve essere considerato semplicemente un’entità della comunicazione, ma un asset di business, da integrarsi nella cultura d’impresa esistente. Questo è il punto di partenza per ogni intervento di brand identity che realizziamo», spiega Grizzanti.
Mentre cerca di individuare insieme al cliente la strategia più corretta, Univisual si occupa infatti anche di effettuare un’attività di engagement interno a più livelli, per fare in modo che la marca non venga percepita come un elemento estraneo. «Vogliamo aiutare le aziende a comprendere che il brand deve avere un compito operativo ben preciso – continua Grizzanti -. Se da un lato è ormai riconosciuta la sua rilevanza dal punto di vista economico-finanziario, dall’altro non c’è ancora molta chiarezza in merito a come debba essere trattato». Un aspetto di cui si deve preoccupare non soltanto il top management, ma anche la forza vendita, per la quale Univisual organizza attività di formazione ad hoc.
Tra le caratteristiche che un brand deve avere per essere efficace figurano una personalità costante nel tempo e la coerenza. Coerenza che, nell’epoca della comunicazione
multicanale, non è facile da raggiungere. Basti pensare ad esempio alla Rete e ai social-media, che costituiscono un’opportunità fondamentale per comunicare con il proprio target di riferimento, ma allo stesso tempo nascondono dei rischi. «Internet, un forum globale senza precedenti, oggi rappresenta il territorio numero uno per il brand, ma nasconde numerose trappole. Il digital consente una continua ed effettiva interazione tra le parti, ma non permette alle aziende di detenere il controllo sui messaggi che emettono, e questo può rivelarsi pericoloso – mette in guardia Grizzanti -. Con l’aumento degli strumenti di comunicazione aumenta la necessità di coerenza: pur presidiando canali e mezzi diversi, modulando nel modo più appropriato i messaggi, bisogna prestare attenzione a non intervenire sulla personalità del brand senza avere una strategia di fondo».
«Osservando i vari canali di comunicazione, inoltre, si riscontra una sorta di omologazione diffusa che è in netta contraddizione con la prima direttiva che un brand deve seguire, ovvero la differenziazione», precisa Grizzanti.
Dal momento che il branding non è una pratica circoscritta entro precisi confini geografici e culturali, l’obiettivo di Univisual per il 2015 è esportare il proprio know-how a livello globale. È anche a questo scopo che la società è entrata a far parte di una neonata organizzazione che ha l’obiettivo di contribuire allo sviluppo dei rapporti commerciali tra imprese operanti in Italia e in Corea del Sud, Paese che Grizzanti prevede possa diventare, nei prossimi anni, sempre più protagonista del mercato internazionale. Inoltre, per questa Associazione, Univisual si è occupata del corporate branding, sviluppando naming (Itakoa) e marchio.
PROGETTI IN CORSO
Attualmente, tra i progetti che ha in corso Univisual, vi è la messa a punto di
quello per il Gruppo Banca Popolare di Bari. «Si tratta di un cliente per cui abbiamo
già lavorato 12 anni fa, quando il Gruppo, leader nel Sud Italia, aveva deciso di aprire alcune filiali anche al Nord – spiega Grizzanti -. Oggi, stiamo supportando il management in un ulteriore step del processo evolutivo: è prevista l’attualizzazione dei processi e lo sviluppo di una strategia multicanale nel rispetto dell’approccio di attenzione della Banca nei confronti del cliente. L’obiettivo è preservare la componente di rapporto umano in assoluta sinergia con il digital, sviluppando al contempo un approccio retail ancora più vicino alle persone. Sul fronte del branding, questo ha reso necessario l’aggiornamento di alcuni codici identificativi della marca e la rielaborazione del sistema di brand identity in modo coerente con questa importante evoluzione».
La Banca Popolare di Bari, oggi riconosciuta su tutto il territorio nazionale grazie anche all’intervento svolto da Univisual 12 anni fa, ha avviato un nuovo corso, basato su una strategia multicanale e un già collaudato approccio customer-oriented. All’insegna della nuova brand identity rinnova anche il proprio marchio istituzionale.
Tra gli altri interventi in corso, Univisual opera per interessanti start-up e per imprese in ambito business to-business.
È il caso, per esempio, di un’officina meccanica di precisione del milanese, prima denominata FGR, che si è rivolta a Univisual per riuscire a sfruttare il fattore brand allo scopo di rendere più facilmente credibile la propria eccellenza. «Il suo approccio strategico al mercato è cambiato radicalmente, grazie a un intervento nel sistema generale dell’identità di impresa, che ha comportato una revisione delle logiche di proposizione dell’offerta, la ridenominazione societaria (oggi l’azienda si chiama Alkiria, ndr) e la definizione di una brand identity emozionale completamente rivoluzionaria per il settore di riferimento. – spiega Grizzanti – Alkiria è un nome di fantasia, creato appositamente dopo aver definito la personalità della marca: vuole rappresentare la ‘dea della precisione’, in qualità di ‘avatar’ dell’impresa».
Importante citare, tra i progetti di Univisual, anche la start-up di un trader di diamanti con sede a Monza, specializzata in investimenti per la famiglia. L’idea di business è semplice: rendere il diamante un’opzione di investimento accessibile, alla portata di tutti. Univisual ha assistito la neonata azienda nello sviluppo dell’identità di marca, supportandola anche nella contestualizzazione del brand all’interno della strategia di business. Il nome individuato – “Mycott & Darin Italia” – è volto ad attribuire istituzionalità, mentre il payoff ‘La famiglia dei diamanti’ allude indirettamente alla natura originaria dell’azienda, gestita da un management famigliare, e allo stesso tempo, attraverso la parola ‘diamanti’, fa riferimento al settore merceologico. Il tutto sfruttando gli elementi associativi dei pregi propri del carbonio in forma cristallina, quali integrità e purezza, comunica solidità.
Interessante, infine, anche il progetto realizzato per la società nel settore del digital rewarding che ha introdotto in Italia le gift card digitali, rivoluzionando il mercato. Nel 2014, anche allo scopo di supportarne lo sviluppo internazionale, Univisual ha rivisto naming e marchio della società – con un modello d’identità derivato rispetto al gruppo, di cui fa parte anche Ecrm Italia – che oggi opera sul mercato con il nome di Amilon.
Allegato alla rivista NC nr.51 di dicembre/gennaio 2015
(Società Editrice NC Group)