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4 Ott 2011

La Tipografia italiana

Si è inaugurata oggi l’apertura della mostra “Nova Ex Antiquis” alla Biblioteca Nazionale di Brera, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, all’interno del programma del 150° dell’Unità d’Italia.

Univisual ha sviluppato il sistema di identità dell’evento culturale dedicato a Raffaello Bertieri – editore e tipografo scomparso 70 anni fa – e alla sua storica rivista “Il Risorgimento Grafico”.

La mostra, dal titolo “Nova ex Antiquis – Raffaello Bertieri e Il Risorgimento Grafico”, inaugurata ieri pomeriggio nella splendida cornice della Sala Maria Teresa della biblioteca Braidense, è stata curata da Andrea De Pasquale (direttore della Biblioteca Nazionale Braidense), Massimo Dradi (già presidente del Centro Studi Grafici e figlio di Carlo, cofondatore della storica rivista “Campo Grafico”), Mauro Chiabrando (condirettore della rivista “Charta”) e Gaetano Grizzanti (docente di brand design e Consigliere Nazionale di Aiap, l’associazione italiana del design della comunicazione) e promossa dalle istituzioni Museo Bodoniano, Associazione Culturale Studi Grafici, Aiap.

Durante l’evento di apertura, a cui hanno partecipato numerosi intellettuali del settore, sono intervenuti, anche Enrico Tallone (editore e tipografo), Paola Pallottino (docente di storia dell’illustrazione) e gli eredi di Raffaello Bertieri, il nipote omonimo e il pronipote Francesco Gemelli.

La mostra sarà aperta al pubblico dal 4 ottobre al 16 dicembre, dal lunedì al sabato, dalle 9.30 alle 13.00 con ingresso libero, chiusa la domenica e festivi.
(Sponsor dell’evento: Campari, Cordenons, Copistampa, Cartaria Monzese).

 

Chi è Raffaello Bertieri
Nato a Firenze il 15 gennaio 1875 da famiglia di modeste origini, costretto a limitare il suo breve ciclo di istruzione ai primi tre anni di scuola elementare e dopo essere stato garzone, a 13 anni entra in tipografia. Diventa compositore lavorando, tra gli altri, con Salvatore Landi (Firenze 1831-1911) e per lui è anche revisore artistico. Nel 1898 era già presidente della Federazione del Libro. Nel 1927 dà vita all’Istituto Grafico Bertieri la cui sede, dal dopoguerra di proprietà dell’Unione Grafici, e acquistata da Angelo Rizzoli nel 1950, ospiterà l’Istituto Rizzoli per l’insegnamento delle Arti Grafiche. Studioso di Bodoni e dei grandi maestri calligrafi e tipografi del Rinascimento, concepisce, in diverse varianti, per la fonderia Nebiolo di Torino, i caratteri italiani Ruano, Paganini e Inkunabula corsivo. Negli anni Trenta la sua notorietà è al culmine, grazie anche alle numerose partecipazioni a fiere internazionali in patria e all’estero. Bertieri riscopre in chiave moderna i valori estetici e artistici, fatti di armonia e semplicità, dell’antica tradizione rinascimentale italiana. Bertieri dedicherà grandi energie all’insegnamento per la formazione di nuove generazioni di tipografi. Per realizzare l’utopia di una educazione popolare al bello tipografico, in occasione delle “Feste del Libro”, Bertieri organizzava ad Asso, dove era podestà dal 1926,  le cosiddette “Pastorali del Libro” durante le quali regalava alla cittadinanza volumi accuratamente scelti per ciascun destinatario. Oltre agli studi sull’estetica del libro, la sua produzione editoriale comprende gemme come i volumi stampati per la Campari, dai mitici Cantastorie (1927-1932) a La pubblicità di una grande casa italiana di Mario Ferrigni (1937). Nel 1941 dopo una breve malattia muore nella sua adorata Casa del Tiglio, compianto non solamente dall’universo delle arti grafiche, ma da tutto il mondo della cultura.

 

Il Risorgimento Grafico
Bertieri entra nella redazione della nuova rivista bimensile “Il Risorgimento Grafico” nel 1902. Nel 1904 è già direttore responsabile, assumendo nel 1906 la proprietà della testata, con l’obiettivo di risollevare la tipografia italiana dallo stato di arretratezza in cui si trovava ormai da molti anni. Nella imponente raccolta della rivista (37 annate e 407 numeri) è documentata la storia delle arti grafiche in Italia della prima metà del Novecento: dai fattori tecnici all’illustrazione, dall’estetica del libro a quella dello stampato in generale. Per stimolare la creatività delle maestranze, “Il Risorgimento Grafico” bandirà ben 48 concorsi (nazionali e internazionali): da “Francobollo” (1926), fino alle “Copertine” (1935), quando Bruno Munari si classificherà secondo, e alle “Carte da lettera” (1937).

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